I precari della scuola si uniscono per fare fronte comune in un momento di emergenza e alla fine di un percorso che li vede nuovamente in discussione.

La nostra richiesta è semplice e non vuole essere polemica, ma solo espressione di un sentimento e di un pensiero che accomuna più di 60.000 docenti. Siamo chiamati annualmente dalle scuole d’Italia a svolgere funzioni di docente e di licenziare migliaia di ragazzi, abbiamo lavorato e collaborato, svolto ruoli di coordinamento, di commissario e tanto altro. Non crediamo che l’indice OCSE-PISA segnali alunni in difficoltà nelle competenze per delle nostre mancanze perché non selezionati con un concorso, ma per la miope gestione del precariato. Ogni anno gli alunni si trovano a di fronte un nuovo Consiglio di classe, nuovi insegnanti, nuove modalità d’insegnamento, è questo quello che rende difficile il loro percorso di crescita.

Quella del concorso, inoltre non è una modalità giusta di reclutamento perché non va incontro alle esigenze di tutti e perché iniquo, tutti lavoriamo da anni e abbiamo diritto a un posto di lavoro stabile. Come anche previsto dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, richiediamo la stabilizzazione dei precari. Una stabilizzazione per titoli e servizio in tempi rapidissimi e non quelli burocratici di un concorso.

Stabilizzazione per titoli e servizio.