Una storia importante
Marco nacque nel 1962 da famiglia benestante e trascorse la sua vita sotto il bel Sole di Toscana. Riuscì bene nel percorso scolastico raggiungendo a volte anche livelli di assoluta eccellenza. Del resto, non a caso, si laureò in economia nel 1988, aggiungendo al titolo un dottorato, un master e un’abilitazione all’insegnamento. Svolse il servizio militare fra il 1989 e il 1990 e prese la patente di guida nel 1982. Fu purtroppo condizionato da false amicizie che, con la maldicenza, la diffamazione e la calunnia, gli impedirono di avere una qualsiasi vita sentimentale in gioventù.
Mai avrebbe immaginato le difficoltà trovate poi nel percorso lavorativo. Dopo aver svolto nel 1991 un tirocinio con l’idea di aprire uno studio di commercialista, cambiò direzione e virò sull’insegnamento. Dapprima si impegnò per diversi anni con aziende di formazione professionale private nel ramo dell’informatica. Per esse, lavorava con contratti di collaborazione coordinata e continuativa o per prestazioni occasionali. Purtroppo, nel 2002, lo Stato intervenne contro la maggioranza di questi istituti rilevando gravi irregolarità nella gestione per la quasi totalità di essi.
Marco fu costretto a cambiare di nuovo e a cominciare un difficile percorso con le supplenze per scuole pubbliche e paritarie. Dapprima si trovò affrontare spezzoni di orario e incarichi intermittenti per le materie dell’Economia Aziendale, del Diritto, dell’Economia Politica e della Matematica Applicata. Poi, complice l’abilitazione presa nel 2015, cominciò con incarichi annuali regolari nella disciplina del Sostegno, percependo d’estate l’indennità di disoccupazione.
Non riuscì a entrare di ruolo, e fra il 2018 e il 2020 scomparvero i suoi Amati Genitori, che lo avevano sempre supportato e aiutato, dopo lunghe malattie.
Ora, e siamo al 2024, si trova ad affrontare il problema della futura pensione. Lo Stato Italiano, colpevole oltre ogni limite, riconosce solo parzialmente ai fini contributivi il lavoro precario e non paga gli scatti di anzianità a queste categorie di lavoratori. Per cui Marco si trova nella posizione scomoda di dover percepire, un domani, una pensione irrisoria e insufficiente alle sue esigenze di vita; e d’altro canto potrebbe essere esodato dalla scuola in qualsiasi momento e con qualsiasi pretesto.
Il precariato non è solo nella scuola, ma anche in altri settori economici. Il rischio è che lo Stato, continuando a ignorare queste categorie sociali, sia investito nei prossimi anni da una serie di rivolte e di rivendicazioni che potrebbero prendere anche forme molto violente.
Per tutti i Marco d’Italia, si chiede un intervento politico che sani le questioni pensionistiche e contributive.
E, attendendo gli eventi, si augura al nostro Paese un periodo di stabilità politica e sociale il più lungo possibile.